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I giovani per l’innovazione digitale: la prospettiva di Pietro Iurato, SAP

I giovani avranno un ruolo fondamentale nel dar forma al nostro futuro collettivo, in cui la Innovazione Digitale sarà ormai completata, a vantaggio di un mondo più digitalizzato ed efficiente. 

In questa intervista scopriamo il punto di vista di Pietro Iurato, Direttore Risorse Umane, South Europe di SAP. Pietro vanta grande esperienza nel ciclo completo di gestione delle risorse umane in diverse funzioni e aree di business, per garantire l’approccio integrato e l’implementazione dei processi in tutta l’organizzazione seguendo le strategie e la visione delle aziende.

Quanto il welfare management è un aspetto attrattivo di un’azienda?

Se per welfare management intendiamo la tutela dei bisogno dell’individuo in ambito sociale e sanitario (come ad esempio pensione integrativa, assistenza sanitaria, asilo nido, ecc. ecc.), l’azienda copre queste aree quando lo Stato non è più efficiente. Se l’azienda è in grado di compensare queste lacune, diventa molto attrattiva sul mercato. Questi elementi diventano quindi un vantaggio competitivo nell’attirare nuovi talenti o nel mantenere più fedeli, motivati e produttivi i dipendenti. 

Se un’azienda estende il concetto di welfare management a well-being, vuol dire che è particolarmente interessata a fornire alle proprie risorse; nuovi servizi per stare meglio sia al lavoro che nella vita privata. É un approccio che si sta diffondendo molto perché il confine tra vita privata e lavorativa è sempre più sottile, sia in termini di tempo che di spazio. Da qualche anno abbiamo quindi ampliato la nostra offerta di well-being che prevede, tra le diverse iniziative, percorsi di mindfulness; giornate sportive (sugli sci o in vela, N.d.R.); incontri per una corretta alimentazione; abbonamenti in palestra, ecc. ecc.

Ci racconti SAP University Alliances Program e il suo obiettivo?

Collaboriamo a stretto contatto con le Università di tutta Italia attraverso un programma specifico che si chiama SAP University Alliances Program e offre a docenti e studenti la possibilità di acquisire strumenti e competenze per utilizzare le nostre soluzioni innovative; di applicarle in progetti concreti in ambito intelligent enterprise o experience economy, giusto per nominare due scenari molto attuali in questo momento. 

L’obiettivo del SAP University Alliances Program è di aumentare la disponibilità di risorse qualificate e di tecnologia all’avanguardia. Questo avrà un effetto diretto e tangibile sull’occupazione giovanile e sul nostro sistema industriale. In Italia il problema dello skill gap è molto urgente, si stima che le posizioni aperte in ambito ICT sono oltre 135.000. La collaborazione con le principali Università italiane ci consente di aiutare i giovani a sviluppare competenze digitali, indispensabili per poter cogliere le opportunità della rivoluzione digitale in atto e per trovare facilmente un’occupazione. Questo aspetto è fondamentale per sostenere la crescita e la competitività del nostro Paese. In Italia sono 21 le Università e gli istituti superiori che hanno aderito al SAP University Alliances Program.

A proposito di Open Innovation e Innovazione Digitale, in SAP avete lanciato qualche iniziativa?

Un’iniziativa che abbiamo lanciato al nostro interno tre anni fa si chiama 1B Lives. 1B Lives si rivolge a tutti gli oltre 100.000 dipendenti SAP nel mondo. Chiede loro di creare una soluzione con alto impatto in termini di sostenibilità sociale sfruttando le risorse, la tecnologia e i servizi di SAP. L’anno scorso il tema della challenge su cui lavorare era stata Smart City. Quest’anno ne abbiamo proposte due: una di forte attualità relativa alla crisi da COVID-19 e un’altra relativa a 5 dei 17 Sustainability Development Goals fissati dall’ONU. A ogni dipendente, individualmente o in team, viene chiesto di dare un contributo a questo grande progetto di innovazione con l’aiuto di sessioni di Design Thinking o di workshop di Idea Factory moderati da consulenti. Le proposte migliori verranno poi incubate da SAP.io, la nostra divisione che si occupa di supportare e seguire le start up più promettenti.

In tal senso, quindi, ritiene utile un hackathon che permette ad aziende e candidati di confrontarsi su problemi concreti?

Vista la nostra esperienza diretta, riteniamo molto utile l’organizzazione di hackathon per confrontarsi con idee fresche e originali che nascono al di fuori della nostra organizzazione. SAP non potrebbe essere l’azienda che è arrivata a essere senza aver lavorato sempre con una logica di ecosistema aperto, cercando cioè un mutuo confronto con i propri partner, la propria comunità, le istituzioni e il sistema educativo.

Quali sono i problemi legati alla sostenibilità su cui desiderate confrontarvi?

La mission di SAP si traduce in un impegno costante a innovare per aiutare i clienti a gestire al meglio il proprio business e a migliorare la vita delle persone. Quando i clienti usano soluzioni SAP per essere più trasparenti nelle loro operazioni di business, per ottimizzare l’uso dell’energia e dell’acqua, per tutelare la sicurezza dei dipendenti, o per diminuire i rischi di interruzione della catena di approvvigionamento, stanno trasformando la sostenibilità in azioni concrete a beneficio dei lavoratori, delle comunità e dell’ambiente.

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